Università della Terza Età, tutti a scuola dopo la pensione
Gli insegnamenti spaziano dalle lezioni più tradizionali alle attività manuali e le possibilità per chi fa il suo ingresso all’Università della Terza Età sono quasi infinite: ci accontentiamo di citare gli ambiti disciplinari più seguiti che vanno dalla storia dell’arte e l’archeologia alle arti figurative, dagli studi storici e filosofici, allo spettacolo e alla musica, dalla psicologia alla tecnologia, fino allo sport. Senza dimenticare, naturalmente, le lingue con corsi spesso articolati su vari livelli a seconda del grado di conoscenza.
E l’università per tutti non è solo un passatempo, i corsi in molti casi sono finalizzati al conseguimento dicertificazioni ampiamente riconosciute, dal patentino informatico Ecdl alla Cils (certificazione dell’italiano come lingua straniera) fino alla Microsoft Business Certification. Spesso questi istituti mettono a disposizione dei loro iscritti anche un ampio contorno di attività culturali: conferenze, incontri, visite guidate, ma anche vere e proprie gite o viaggi di istruzione in Italia e all’estero.
Tutti possono frequentare i corsi dell’Università della Terza Età, di solito dietro il versamento la quota associativa annuale che ammonta a poche decine di euro. Ogni singolo corso, poi, ha un costo specifico, in funzione della durata e della materia.
Sarà perché “gli esami non finiscono mai”, ma sono in molti coloro che dopo la pensione scelgono di tornare sui banchi di scuola per tenere la mente sveglia, per dare spazio ai propri hobby, per imparare sempre nuove cose. Come non computare dunque nel novero della non università le cosiddette Università della Terza Età o Università Popolari? Spuntano in ogni città, nei quartieri e anche nei maggiori centri di provincia per offrire a poco prezzo la possibilità di un costante aggiornamento culturale..
Dalle lingue al decoupage, dalla storia all’informatica: per gli studenti dai capelli bianchi, ma anche per i curiosi di ogni età desiderosi di ampliare le proprie conoscenze, l’offerta formativa è davvero sconfinata. Citare una ad una tutte le università della Terza Età presenti sul territorio è impossibile: ognuna inoltre è completamente autonoma, bella organizzazione dei corsi e dei programma, ma tutte rispondono a dei requisiti minimi per essere riconosciute dalle Regioni di competenza.
Sono gestite da associazioni o fondazioni e in cattedra salgono docenti qualificati, professori di scuola media o professionisti.
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