ANNIBALE CARRACCI
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Annibale Carracci (Bologna, 3 novembre 1560 – Roma, 15 luglio 1609) pittore italiano, si propose il recupero della grande tradizione della pittura italiana del Cinquecento e, al tempo stesso la modernizzazione, di questa grande tradizione, unitamente al ritorno dell’imitazione del vero. A questa prima attività di Annibale risalgono alcuni dipinti di genere[, come la Grande macelleria, il celebre Mangiafagioli.
L’innovazione introdotta da Annibale è profonda: egli non edulcora il tema, il suo è un rozzo contadino che trangugia un pasto umile: una scena di vita quotidiana, quale essa appariva nella realtà.
Il Mangiafagioli di Annibale è chiaramente sorpreso dalla comparsa dell’osservatore, come dimostrano lo sguardo attonito e la sospensione del gesto di portarsi il cucchiaio alla bocca, che rimane spalancata mentre alcune gocce della zuppa ricadono nella scodella.
Egli descrive con assoluta chiarezza e spregiudicata verosimiglianza – quasi documentaristica – le attività che si svolgono in una macelleria. La rappresentazione è obbiettiva e realistica, come si evince anche dalla spontaneità e credibilità dei gesti dei beccai intenti nei loro compiti: in primo piano in basso è raffigurato il macellaio che sta per tagliare la testa ad un capretto, vicino a lui vi è un altro personaggio che cerca faticosamente di appendere
un mezzano di vitello ad un gancio: la torsione del corpo e della testa sottolineano lo sforzo che sta compiendo. Al centro, un altro dei macellai all’opera dispone ordinatamente le bistecche di vitello sul banco. Completa il gruppo dei titolari della bottega quello con un grembiule bianco, che regge la stadera con cui pesa la carne.