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PATOLOGIE  del  CAVO  ORALE

Dr. Odorisio

 

Parleremo delle patologie tumorali della cavità orale e cercheremo di conoscerle per poter mettere in pratica una efficace prevenzione, cominciando con una corretta nutrizione. 

 

                Anatomia del cavo orale                                                

 

 

 

                                                                                                        Panoramica

                                                                                                               dell’apparto

                                                                                                                        dentale       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                   Ghiandole salivari:

                      1.parotide

                      2.sottomandibolare

                      3.sottolinguale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando lesioni più grandi sono radiograficamente visibili, queste riflettono degli effetti negativi sugli organi interni, anche a distanza:  ogni dente è riflessologicamente  assegnato ai vari organi interni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Composizione del cavo orale:

 

- Apparato dentario e paradentario

- Mucosa orale

- Sistema muscolo-articolare che presiede alla masticazione:

  • bocca

  • articolazione temporo-mandibolare

  • deglutizione: lingua e muscoli

 - Articolazione della parola

 

 

Modificazioni legate all’invecchiamento

 

  • Mucosa orale: si assottiglia e diminuisce la sua cheratinizzazione.

  • Le fibre reticolari e elastiche del tessuto connettivo diffusamente presente si trasformano in collageno fibrosclerotico, con diminuzione di elasticità e permeabilità del connettivo.

  • Il tessuto adiposo si atrofizza, determinando modificazioni morfologiche del volto e l’emergere delle ghiandole salivari.

  • Le piccole arterie vanno incontro a processi di arteriosclerosi, mentre i capillari diminuiscono di numero e volume.

  • Le ghiandole salivari vanno incontro a processi di atrofia, con conseguente diminuzione del flusso salivare di base e stimolato (iposcialia).

  • Le carie sono favorite dalla recessione gengivale che porta alla formazione di sacche e all’esposizione delle superfici radicolari del dente.

  • Progressiva perdita dei denti fino all’edentulismo: la masticazione può diventare problematica.

  • La sensibilità gustativa  e olfattiva è ridotta in molti casi.

  • La deglutizione ha efficienza ridotta.

 

 

 

 

Condizioni caratteristiche dell’anziano.

  • Involuzione dell’apparato dentario

  • Parodontopatie

  • Ridotta capacità masticatoria

  • Infezioni del cavo orale e glossodinia

  • Lesioni precancerose

  • Xerostomia

  • Disfagia

 

 

I denti del nonno:

  • Servono 20 denti per masticare bene

  • il secondo molare superiore ed inferiore e il primo molare superiore hanno una vita media più breve.

  • Negli Stati Uniti è stato valutato che all’età di 65 anni il 50% dei soggetti ha perso tutti i propri denti;

  • A 75 tale percentuale salirebbe a 67%.

  • Con la perdita dei denti la masticazione e quindi la possibilità di introdurre alimenti di una certa consistenza possono risultare drammaticamente ridotte.

  • Questi problemi possono essere aggravati dall’uso di protesi improprie.

 

 

 

        Com’è fatto il dente               

 

 

 

                                        

                              

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La placca batterica

E’ la principale responsabile del processo infiammatorio della gengiva, cioè di gengivite e parodontite, perché quotidianamente si accumula sulle superfici dentali, si insinua fra dente e gengiva. La placca batterica,  indurendosi e calcificandosi forma il tartaro, che si addentra ulteriormente sotto la gengiva, e per la rimozione del quale è necessario il dentista.

 

La malattia paradontale comprende sia le gengiviti che le parodontiti e può portare ad una progressiva ed ingravescente mobilità dei denti, talvolta così accentuata da rendere impossibile la masticazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

    

 

 

GENGIVITE

E’ un’infiammazione delle gengive che provoca arrossamento, sensibilità e sanguinamento della superficie gengivale quando si puliscono i denti con lo spazzolino o il filo interdentale.

Come si curano le gengiviti?

Eliminare la placca batterica che si è depositata sulle gengive provocandone l’infiammazione, con un’accurata pulizia del cavo orale lavando denti dopo ogni pasto.E’ fondamentale la pulizia dei denti prima di coricarsi alla sera: durante la notte, infatti, la riduzione della secrezione salivare e dei movimenti di guance e lingua favoriscono lo sviluppo dei batteri e l'accumulo della placca. Inoltre, risulta essere molto importante l'utilizzo adeguato del filo interdentale, che permette di asportare, dai punti dove non arriva lo spazzolino.Ricordati che la prevenzione è l’arma fondamentale per evitare l’insorgere di infiammazioni e patologie del cavo orale.

 

PARODONTITE

E’ una progressione delle gengiviti in cui l’infiammazione scende in profondità e coinvolge maggiormente l’ossatura dei denti, fino alla radice. In questo stadio, le gengive sono retratte, sanguinano frequentemente e sono doloranti. La stabilità dei denti è minacciata e compromessa dall’infiammazione che può anche causare la perdita dei denti coinvolti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Meccanismi che possono causare l’aterosclerosi nel cavo orale: 

 

 

  • Infezione ed infiammazione passano da locali a sistemiche

  • Le tossine provenienti dagli agenti patogeni del cavo orale, andando in circolo, causano reazione infiammatoria

  • Colesterolo totale, LDL e trigliceridi sono più alti in chi ha infezioni peridontali.

 

 

La flora batterica del cavo orale

  • I batteri presenti nel cavo orale rappresentano una complessa comunità che si automantiene  dopo aver aderito e colonizzato la superficie di denti, mucosa, gengive e protesi  (sono più di 300 specie);

  • Placca dentaria;

  • Gengive;

  • Periodontiti;

  • Componente predominante: Streptococcus mutans, che riproducendosi nel biofilm della superficie del dente (placca) trasforma i carboidrati in acido lattico; è capace di erodere lo smalto.

 

 

Infezione da Candida negli anziani (riguarda il 75% della popolazione oltre i 65 anni)

Cause principali:

  •  Patologie cliniche

  •   Scarsa igiene orale

  •   Diminuzione flusso salivare

  •   Abbassamento difese immunitarie

 

 

ALITOSI: è l'odore sgradevole dell'alito causato da patologie respiratorie o metaboliche.

Alcuni ceppi di batteri anaerobi (cioè che proliferano in assenza di ossigeno) in determinate condizioni proliferano ad una velocità anomala decomponendo rapidamente le sostanze proteiche presenti nei residui di cibo, muco e saliva e sprigionando i cosiddetti CVS (composti volatili solforati), responsabili del cattivo odore. La produzione di saliva mantiene il pH della bocca a livelli tali da impedire la proliferazione di batteri.

La produzione di saliva scende nella notte o nei mesi caldi, o a seguito di alterazioni dell'ormone adrenalina.

 

 

probiotici sono dei fermenti che rinforzano le difese immunitarie.

I prebiotici sono delle fibre alimentari che, se associate a una corretta alimentazione, migliorano l'azione dei fermenti lattici.

 

 

La Terapia Fotodinamica (PDT) è una modalità terapeutica che prevede l’uso sequenziale di un prodotto fotosensibilizzante, somministrato localmente, e di una sorgente di luce adatta ad attivarlo.

Vengono definite lesioni precancerose quelle variazioni dei tessuti su cui la probabilita’ di insorgenza di neoplasie è maggiore rispetto a un tessuto sano. Tali lesioni possono rimanere nel cavo orale del paziente per anni senza notare particolari modificazioni ne’ fastidi, restando di tipo benigno fino a che meccanismi e fattori non ancora ben noti possono portarle a degenerazione rendendole maligne.  

 

 

 

In ogni paziente portatore di neoplasia maligna sono presenti sin dall’inizio, o compaiono nel corso della malattia, diverse caratteristiche che ne condizionano la prognosi.

  • Alcune di esse possono essere superate fin dall’inizio dall’efficacia del trattamento, nel senso che questo può annullare completamente l’influenza prognostica di un determinato parametro.

  • Altre caratteristiche sono poco influenzabili dal trattamento primario, mentre lo sono da parte di efficaci terapie associate.

  • Altre infine,  e sono la maggior parte, risultano relativamente indipendenti dalle terapie attuate.

 

Queste caratteristiche vengono definite FATTORI PROGNOSTICI. Esse vengono  raggruppati in quattro categorie principali:

            - fattori  legati alla malattia

            - fattori  legati al paziente

            - fattori  legati al trattamento

            - fattori  predittivi di risposta

 

Le patologie precancerose si debellano con una diagnosi precoce e una terapia adatta.

 

Come si curano i tumori?  Con le tre R:

 

-   Resezione: intervento chirurgico che ha come scopo l'asportazione parziale di una strutturabiologica.

-   Ricostruzione

-   Riabilitazione

   

                                              

Sana ed equilibrata alimentazione abbinata ad una attività fisica:  è la base di qualunque prevenzione di quasi tutte le patologie del nostro organismo.

 

 

Le ghiandole salivari sono collocate nell'area  della bocca, nonché in alcuni tessuti della faccia e del collo.

Le più grandi e conosciute sono:

- la parotide (di tipo acinoso-composto),

- la sottomandibolare (di tipo tubulo-acinoso)

- la sottolinguale.

Esistono centinaia di minuscole ghiandole chiamate "salivari minori" che risultano localizzate nelle labbra e nella mucosa interna, dalla bocca fino alla faringe.

Evoluzione delle lesioni del complesso dente-parodonto:

 

La denudazione progressiva della radice del dente avviene attraverso varie fasi: dalla normalità (A) si arriva, in assenza di interventi curativi, alla recessione: si scopre una parte rilevante della radice (C) e i tessuti molli (legamento periodontale e mucosa) sono seriamente danneggiati con riassorbimento dell’osso alveolare

STOMATITE AFTOSA: piccole afte superficiali di diametro di 2-3 mm, tondeggianti od ovalari con fondo bianco giallastro, contorni arrossati, molto dolenti.      

Singole o multiple, variamente localizzate sulla superficie del cavo orale, guariscono  spontaneamente nel giro di 10-15 giorni,  ma tendono facilmente  a recidivare.

Secondo l’OMS, “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità. Grazie ad un buon livello di salute l’individuo e il gruppo devono essere in grado di identificare e sviluppare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni, modificare l’ambiente e di adattarvisi”

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