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Umili, reietti, diseredati

 

Il  quadro di apertura dell’incontro di questa sera si presta, senza volerlo, ad essere collegato a due tragici avvenimenti di attualità: i naufragi nei ns mari del Sud di tanti “umili, reietti e diseredati” in fuga da condizioni di vita inumani e impossibili; e l’altro collegamento con la Costa Concordia, molto simile al naufragio della Medusa dal quale prende lo spunto Gericault per questo quadro.

Nel ‘600 si è cominciato a ragionare di arte non solo come presentazione del bello a testimoniare un’armonia nel rispetto della perfezione secondo i canoni classici ellenistici, ma doveva superare l’estetica e andare “oltre” : ma cosa c’è oltre l’estetica? L’artista deve interessarsi della sfera etica e quindi gettare uno sguardo sugli “umili, reietti e diseredati”.

Ma il filo conduttore che unisce queste opere di questi artisti è il soggetto dei loro dipinti: i più umili, gli ultimi, i reietti, i diseredati, i più sporchi, i più brutti, quelli che i così detti “benpensanti”   tengono ben distanti! E questi sono i “rappresentanti” di quelle masse che fanno i lavori più faticosi, più malpagati, più sporchi,  quelli che oggi chiameremmo “sottoproletariato”.

E qui possiamo inserire un altro avvenimento, questo sì bello e degno di essere annotato: la designazione di Matera come città europea. Vogliamo rilevare l’attinenza proprio con il tema di questa sera: Matera è stata  candidata, come si direbbe, “dal basso”, cioè dai suoi stessi cittadini quali eredi di quelli che nei secoli hanno l’hanno “costruito”. Matera e i suoi abitanti sono stati riconosciuti degni di essere proposti all’attenzione e all’ammirazione per quello che hanno saputo fare, e ringraziati (anche se postumo) per le sofferenze, i sacrifici, le privazioni sofferte per poter noi, oggi, godere di quel gioiello. Matera è “il quadro” che “umili, reietti, diseredati, poveri, dimenticati, ultimi, ecc…” hanno dipinto.

 

 

 

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E per chiudere questo nostro incontro non possiamo non rimarcare l’influenza del cinema italiano del dopoguerra, Il Neorealismo.  E’  stato un movimento culturale, nato e sviluppatosi in Italia durante il secondo conflitto mondiale e nell'immediato dopoguerra, che ha avuto dei riflessi molto importanti sul cinema contemporaneo.  I maggiori esponenti del movimento furono Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Michelangelo Antonioni, Pietro Germi, Alberto Lattuada, Renato Castellani, Luigi Zampa e lo sceneggiatore Cesare Zavattini, cui si affiancheranno, nel decennio successivo, Francesco Maselli e Carlo Lizzani.

Il cinema neorealista è caratterizzato da trame ambientate in massima parte fra le classi disagiate e lavoratrici, con lunghe riprese all'aperto, e utilizza spesso attori non professionisti per le parti secondarie e a volte anche per quelle primarie. I film trattano soprattutto la situazione economica e morale del dopoguerra italiano, e riflettono i cambiamenti nei sentimenti e le condizioni di vita: speranza, riscatto, desiderio di lasciarsi il passato alle spalle e di cominciare una nuova vita, frustrazione, povertà, disperazione. Per una maggiore fedeltà alla realtà quotidiana, nei primi anni di sviluppo e di diffusione del neorealismo i film vennero spesso girati in esterno, sullo sfondo delle devastazioni belliche.

 

Roma città aperta, Paisà, Sciuscià, Ladri di biciclette, Riso amaro, Gioventù perduta, Il ferroviere, I vitelloni, La strada, Cronache di poveri amanti, Gli sbandati, Guardia e ladri: sono le maggiori opere che il Neorealismo ha prodotto.

                       

Classicismo – Ellenismo considera l’uomo al centro dell’universo (antropocentrico): con la nascita della filosofia, con Socrate, Platone, Aristotile : periodo aureo di Atene xchè siamo in un momento storico favorevole, di tranquillità: grandi possibilità di lavoro, di commerci, di espansione, e dunque c’era tempo e possibilità di dedicarsi all’arte a quando Atene non ha più la supremazia, Anche l’arte decade: manca la tranquillità e il tempo per pensare e realizzare cose belle, bisognava pensare a superare le difficoltà  del vivere quotidiano, e il quotidiano cosa offriva? Decadenza,  cose tristi, e l’arte segue il movimento storico e fotografa il momento offrendo , per esempio,  la vecchia ubriaca.

L’oggetto della scultura è un'anziana donna ubriaca, che tiene tra le braccia un otre di vino, distesa a terra con il busto alzato e la testa riversa all'indietro. Il volto rugoso, disperato e quasi grottesco, è caratterizzato dalla bocca aperta e dallo sguardo perso nel vuoto, a causa dei fumi dell'alcol. La scrupolosità dei particolari e l'aderenza della composizione alla realtà fanno dell'opera scultorea uno degli esempi più riusciti del realismo che permea la scultura dell'età ellenistica, attenta per la prima volta nel mondo greco alla resa di sentimenti personali, quali il dolore e lo sconforto.

L’arte non poteva rimanere fermo, immobile, e rappresentare solo la perfezione, la bellezza, o temi religiosi: doveva cambiare secondo il  corso della storia, gettare uno sguardo agli emarginati,  ai poveri, agli umili, senza essere subordinato al bello; l’arte come opportunità di portare alla ribalta questa fascia di umanità. E’ arte non solo rappresentare il bello, ma anche quest’altra: l’importante è che susciti un sentimento, un’emozione nello spettatore: oltre a quello che vedo, è importante quello che sento. E nasce quella che viene chiamata la pittura di genere: cioè scene di vita quotidiana; e perciò una pittura sociale, di denuncia, e che considera il povero, il brutto, gli ultimi identificati nella massa proletaria: degno di essere rappresentata oltre come oggetto anche come soggetto.

Vecchia ubriaca-Arte antica/Ellenismo

Proporremo alla vostra attenzione alcuni dipinti di pittori che dal XVI secolo ad oggi hanno proposto con le loro opere che "umili, reietti, diseredati" sono degni di rappresentare un'idea, suscitare un'emozione, un sentimento, e per di più hanno anche una valenza sociale.

 

GERICAULT - CARRACCI - CARAVAGGIO - VERMEER - PITOCCHETTO - REALISMO FRANCESE (Courbet - Daumier - Millet) - VAN GOGH - SEGANTINI-PATINI - PELLIZZA da VOLPEDO - PICASSO - OTTO DIX - NEOREALISMO ITALIANO AL CINEMA

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